domenica 8 febbraio 2015

Pollo forever!

San Valentino è vicino. Sembra una minaccia, resa concreta da orde di peluches dagli occhi languidi e di oggetti cuoriciosi di ogni tipo, nonché da tonnellate di cioccolatini zuccherosi che indiabetiscono la mia ben nota avversione per le romanticherie.
Il povero Pollo, a dispetto del soprannome di Barbarian, è invece un romanticone di prima categoria e, nonostante minacce di rappresaglia da parte mia, si è già presentato a casa con Elsa, un peluche a forma di elefante dagli occhi tristi tristi.
Ma la romanticheria del Pollino ha toccato il culmine quando, a Roma, ha cambiato il corso degli eventi di una vita apparentemente nata sotto il segno dello zitellaggio (la mia!) e mi ha chiesto di sposarlo (sì, cacchio!).
Ma vediamo come si sono svolti gli epici eventi della dichiarazione...
Con destrezza da spia russa, a Venezia il PiccoloPollo mi aveva segretamente acquistato un anello plasticoso giallo che, a parer suo, ben s'intonava alla mia personalità e, a questo punto, dopo giorni e giorni di influenza gastrointestinale, probabilmente anche al mio colorito. Il suddetto pegno d'amore era però stato rubato a Tiburtina da ladri poco portati per analisi di mercato e definizione del target e le cui fidanzate si staranno sicuramente disputanto il mio pregiatissimo monile.
I piani di Pollo per la proposta matrimoniale prevedevano una romantica gita alla Fontana di Trevi, con bacio a casqué tra folla plaudente e MammaCanadesia in lacrime. Peccato che il Comune di Roma abbia deciso di dare una ritoccatina alla famosa fontana, che all'epoca dei fatti appariva prosciugata dell'acqua, impacchettata per bene ed attraversata da una sorta di passerella dei pirati sulla quale una mesta fila di turisti faceva la propria traversata a mo' di galeotti in catene.
Ma il mio Barbarian non è tipo da arrendersi di fronte alle avversità della vita e così, approfittando di un mio allontanamento dovuto ad una momentanea debolezza da saldi, zitto zitto mi ha acquistato un anello fake made in Murano (probably made in China), tipo quelli che compravamo col Cioè e che si possono stringere o allargare a seconda della dimensione del dito.
A questo punto, insistendo sul valore artistico della passerella sulla fontana vuota ed impacchettata, il Pollino mi ha spinta ad unirmi alla fila di turisti polacchi in procinto di compiere la traversata e, siccome pare ci siano una faccia ed un contegno da proposta matrimoniale, ha iniziato a sfoggiare una serietà da funerali di stato, tanto da farmi pensare “ecco, adesso questo mi molla”.
...e invece no!
A metà fontana ecco che tira fuori l'anellino del Cioè e mi chiede di sposarlo!
Ovviamente, nell'eccitazione del momento e nel tentativo del famoso bacio a casqué, io e Pollo inavvertitamente blocchiamo la fila di turisti dietro di noi, tanto che, da sotto, si ode il fischio con rimbrotto della guardia il cui compito è assicurare la fluidità della coda. E noi, un po' mortificati e un po' romanticosi, percorriamo la restante parte della passerella dei pirati correndo tutti rossi in faccia e cercando di non inciampare in pezzi malfermi di cemento. Quando mostro a MammaCanadesia il mio anello di fidanzamento, non credendo alla notizia, se ne esce con un esilarante “spero tu non sia allergica ai metalli da quattro soldi”. Inutile dire che mia madre e mio padre stanno ancora ridendo per l'intera vicenda (e probabilmente anche perchè finalmente qualcuno mi piglia).
Un paio di ore più tardi, andiamo a festeggiare in una strana taverna gestita da un signore di circa ottocento anni e qui mi accorgo che il pregiato anelluccio è di impossibile rimozione perchè il mio amato, nella foga del momento dichiaratorio, me l'ha eccessivamente stretto attorno all'anulare. Mentre progetto tentativi di salvataggio di anello e dito con chili di sapone, il buon Pollo fa lo sborone e decide di darmi prova delle sue abilità da Houdini e così, armato di due coltelli da tavola, fa del suo meglio per sfilare il pegno di fidanzamento. Pochi secondi più tardi, stiamo tutti e tre contemplando lo sdoppiamento del mio anello che, ovviamente, non ha retto alla delicatezza del tocco barbarico e che ora è un pegno d'amore in due parti, la cui unicità me lo rende ancora più caro, salvandomi al contempo dal doverlo indossare, olè!
Siccome io e Pollino siamo due couch potatoes, ovvero due esseri pigri ed indolenti, probabilmente ci sposeremo sul divano di casa nostra tra dieci anni, o forse invece organizzeremo un matrimonio a tema dove gli invitati dovranno vestirsi da personaggi storici canadesi. L'importante è che, matrimonio o non matrimonio, siamo davvero la sola ed unica Pollo Family on the planet!

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