martedì 18 gennaio 2011

Shopping e selezione naturale

Quanta solitudine nel farsi largo tra le giacche a vento, mentre mani sconosciute e ostili ti sollevano per spostarti sempre più lontano dalla tua meta finale che, puntualmente, si rivela essere l'ennesimo capo imbottito di piume d'oca, per nulla cruelty free.
Essere diversamente alti nella stagione dei saldi può rappresentare un problema di non poco conto, e non mi riferisco solo alla mancanza di ossigeno che caratterizza gli strati infimi dell'atmosfera, ma parlo soprattutto di una serie di circostanze che ti portano, piano piano, ad accumulare astio e risentimento per i gomiti altrui che, essendo ad altezza occhiali, vanno regolarmente schivati per evitare cecità, lesioni permanenti al volto o fastidiose scheggiature agli incisivi.
Mi chiedo come sarà in terra straniera, dove la distanza tra me e le teste altrui sarà ancora più fantasmagorica e dove dovrò difendere il mio quattrocchismo non già da gomiti, ma da ginocchia inopportune e allofone. Sarà difficilissimo per me non solo sopravvivere alla massa umana nei negozi, ma addirittura arrivare agli scaffali per comprarmi mutande di flanella che mi difendano le chiappe dal vento freddo dell'Hudson o - panico e disperazione - raggiungere il banco verdure o quello del seitan. E allora è possibile che deperirò fino a ridurmi alla consistenza di una prugna secca, oppure la selezione naturale chiuderà un occhio e io e la mia stirpe impareremo a ricavare proteine e B12 dalle bacche cadute al suolo e dai rifiuti che i vegani statunitensi, sbadatamente, faranno cadere per terra.

Lo scenario, ovviamente, sarà quello di Fuga da New York e io sarò vestita tale e quale a Kurt Russel (ma io avrò preso i vestiti nella sezione neonati di qualche Wal Mart...ovviamente solo i capi caduti al suolo).
A pensarci bene, forse dovrei iniziare ad ordinare i miei vestiti e pure il mio cibo via internet, di modo da mettermi al riparo dagli spilungoni discinetici e dalle allucinazioni dovute alla mancanza di ossigeno nei bassifondi dall'atmosfera.
Lego quindi la mia sopravvivenza alla rete wi-fi di Kingston, NY.


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